commedia brillantissima in 4 atti in vernacolo fiorentino
di GIULIO SVETONI
Con:
Wanda Pasquini, Rinaldo Mirannalti, Rosanna Susini, Angela Tozzi, Adriana Secci, Lorenzo Degl’Innocenti, Andrea Giorgi, Manuelita Baylon, Sergio Fortini, Andrea Linari.
Scene: Marcello Ancillotti
Costumi: Gabriella Frandi
Regia: Wanda Pasquini
Video riprese: Il gobbo e la giraffa
Castigamatti: “ Bastone un tempo usato in manicomio dai sorveglianti…” , questa è la definizione che dà il vocabolario del pittoresco termine.
Quindi più un uso repressivo che correttivo come era inteso in ben altri tempi
In effetti qua si tratta di domare, relegata in un cantuccio dalla sorella Bianca e dai genitori, Gaetana… enfant terribile.
Domatore? Il macellaio Michele ( un nome , un destino…almeno a Firenze )che la vuole soggiogare come fa appunto già Petruccio con Caterina, shakespeariani protagonisti della Bisbetica Domata a cui Svetoni si ispira.
In 4 brevi atti, si dipana la vicenda e il tratteggio dei personaggi: genitori, sorelle, fidanzati, invitati, che in un grande kermesse di situazioni ci portano, nel colorito linguaggio vernacolare fiorentino, alla inevitabile morale finale in cui Svetoni asserisce che i mariti non sempre sono Uomini con la U maiuscola ma soltanto mariti…
Sicuramente oggi avventata dichiarazione, ma questa commedia scritta negli anni venti dello scorso secolo è indubbiamente figlia del suo tempo…tempo di “superuomini”…
Ma a noi questo poco importa , basta che il divertimento sia assicurato e che la vicenda sia riposta nei suoi giusti limiti, al resto penserà il pubblico a decretarne il successo che l’accompagna da quasi 100 anni di vita